Perché inserire nella programmazione il "lungo in progressione"? Di cosa si tratta esattamente?
Un lungo in progressione consiste nel percorrere un certo numero di km (di solito, si va dai 12 ai 18 km, sulla base dell'obiettivo gara e sulla distanza), partendo al proprio ritmo riscaldamento fino a calare ogni km o ogni x km dei secondi al km di velocità.
Cosa stiamo allenando? O meglio, cosa stiamo imparando?
Certamente, un lungo allena la capacità aerobica, a macinare km e a resistere sia fisicamente che mentalmente a un percorso lungo, che potrebbe avvicinarsi alla distanza gara. Ma la cosa più importante in questo tipo di allenamento è la conoscenza del proprio corpo e del proprio ritmo.
Imparare a gestire il ritmo e a non partire veloci, aiuta nella gestione del ritmo gara. Spesso, si sente parlare di atleti che, durante una competizione, partono troppo veloci per poi perdere velocità al km n maniera drastica o graduale. In realtà, in gara deve accadere l'esatto opposto, o per lo meno, avere una certa costanza.
Inserendo correttamente una sessione di lungo in progressione si offre un valido supporto all'atleta in questione a conoscere il ritmo gara, anche senza affidarsi a un GPS. Tutto ciò avviene attraverso il passo, la cadenza, la propria respirazione, la sensazione di fatica percepita nelle gambe!
DIVENTA LA LEPRE DI TE STESSO E IMPARA A GESTIRE IL TUO RITMO GARA in maniera completamente spontanea!
Un lungo in progressione consiste nel percorrere un certo numero di km (di solito, si va dai 12 ai 18 km, sulla base dell'obiettivo gara e sulla distanza), partendo al proprio ritmo riscaldamento fino a calare ogni km o ogni x km dei secondi al km di velocità.
Cosa stiamo allenando? O meglio, cosa stiamo imparando?
Certamente, un lungo allena la capacità aerobica, a macinare km e a resistere sia fisicamente che mentalmente a un percorso lungo, che potrebbe avvicinarsi alla distanza gara. Ma la cosa più importante in questo tipo di allenamento è la conoscenza del proprio corpo e del proprio ritmo.
Imparare a gestire il ritmo e a non partire veloci, aiuta nella gestione del ritmo gara. Spesso, si sente parlare di atleti che, durante una competizione, partono troppo veloci per poi perdere velocità al km n maniera drastica o graduale. In realtà, in gara deve accadere l'esatto opposto, o per lo meno, avere una certa costanza.
Inserendo correttamente una sessione di lungo in progressione si offre un valido supporto all'atleta in questione a conoscere il ritmo gara, anche senza affidarsi a un GPS. Tutto ciò avviene attraverso il passo, la cadenza, la propria respirazione, la sensazione di fatica percepita nelle gambe!
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